Le strategie di attacchi fungini |
Le strategie di attacchi fungini
La profondità della cavità e la dimensione del legno cariato (t/r) non hanno nessun particolare messaggio significato, se non conosciamo il valore della sicurezza statica basale dell’albero, la sua dimensione (altezza, circonferenza) e il carico del vento della quale viene sollecitato.
Un albero vitale si “cura” da solo. Esso forma delle barriere tra legno sano e legno attaccato (CODIT). Per tenere l’equilibrio statico, produce del legno di compensazione. Si crea una lotta tra formazione di legno all’estero e decomposizione del legno al cilindro centrale. Deve essere garantita la minima funzione biologica della pianta per formare abbastanza legno nuovo. Si origina cosi quel fenomeno che spesso possiamo osservare in natura, quando alberi di una certa età sono completamente cavi, però resistono a venti fortissimi per decenni. Generalmente la densità della chioma, o meglio, il coefficiente cx di essa corrisponde allo stato di vitalità, cosi come alla superficie di attacco del vento.
Come ben sappiamo, la capacità dell’albero di “curarsi” dipende da tanti fattori. Soprattutto dalla specie dei funghi lignicoli, dall’albero, dalla sua vitalità e dal luogo di entrata. Alcuni microrganismi hanno però una costituzione genetica tale che gli permette di superare le difese dell’albero provocandone nuove degradazioni. Questo ci spiega perché non tutte le specie lignicole presenti sugli alberi richiedano subito un controllo approfondito della pianta. Spesso basta l’esame visivo di un esperto biostatico dell’albero, cioè un metodo scevro di ferite.
Conoscendo i funghi principali che attaccano la pianta arborea si può valutare la sua strategia ed efficienza. Le forme di infestazione sono da dividere in tre categorie:
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