6. Laetiporus sulfureus Lo spettro del fungo è grande. Quercia, robinia, salice, pioppo, ciliegio, melo, castagno e larice sono le piante preferite. Il legno interno, cioè il duramen dell’ospite, viene attaccato attraverso ferite e si formato della carie bruna, cubiforme con poca solidità. Con gli anni si crea una cavità. L’alburno rimane sano per tanto tempo e sviluppa del legno di reazione per stabilizzare l’albero. Questo si nota all’esterno, dove il diametro si allarga intorno alla ferita. Appena si nota che in queste parti si sgretola la corteccia morta, si può dedurre che il fungo ha aggredito anche il cambio. Inizia ad esserci il pericolo di una rottura al cilindro centrale, come pure il pericolo di una rottura di rami grossi. Il fungo può vivere su tutto il tronco ma anche sui rami grossi. I corpi fruttiferi compaiono sempre su ferite o potature grosse, durante l’estate.
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